Partire da Igiene Ambientale, Scuola ed Energia per unire la lotta contro l'attacco alla democrazia, i diritti sindacali e il diritto di sciopero
Gli Rsu rispondono all'appello di USB e manifestano sotto la sede di Utilitalia
Venerdì 22 gennaio si è svolto un partecipato presidio davanti alla sede di Utilitalia a Roma, in occasione della mobilitazione nazionale dei lavoratori dell'Igiene Ambientale. All'origine della protesta l'accordo sottoscritto a dicembre 2020 con Cgil, Cisl, Uil e Fiadel che di fatto ha sferrato un colpo feroce alla democrazia e ai diritti sindacali, licenziando gli Rsu democraticamente eletti dai lavoratori. Molti gli Rsu che hanno preso parte al presidio: tra gli altri l'Ama di Roma, l'Amiu di Genova, l'Asia di Napoli, l'Amsa di Milano e la Geofor di Pisa. Diversi delegati provenienti da altri settori, come la Logistica, i Trasporti e l'Energia hanno manifestato in solidarietà con i lavoratori dell'Igiene Ambientale denunciando l'ostracismo sindacale che vivono quotidianamente sui posti di lavoro da parte di Cgil, Cisl e Uil.
Durante il presidio, USB ha chiesto di incontrare la dirigenza di Utilitalia per consegnare la propria piattaforma di rinnovo contrattuale e, dopo un primo diniego, ha ottenuto l'impegno ad una convocazione da parte dell'associazione datoriale.
Ciò nonostante, la nostra lotta non si arresta e nei prossimi giorni in diverse città gli Rsu continueranno la mobilitazione, organizzando presidi di protesta sotto le sedi dei sindacati firmatari, come già avvenuto a Roma e Livorno.
A fine gennaio la stessa sorte dei lavoratori dell'Igiene Ambientale molto probabilmente toccherà a quelli del settore Gas-Acqua dove Cgil, Cisl e Uil non stanno indicendo le elezioni Rsu per potersi accaparrare l'esclusività dei tavoli di trattativa e delle agibilità sindacali.
Per non parlare del vergognoso accordo sottoscritto nel comparto Scuola dove a essere sotto attacco è il diritto di sciopero e dove i soliti sindacati sono riusciti finanche ad introdurre lo sciopero virtuale, ossia il lavoratore che aderisce ad uno sciopero deve garantire comunque la prestazione lavorativa, senza che gli venga retribuita.
Questi ultimi accordi, non a caso partoriti proprio in un momento in cui la capacità di aggregazione dei lavoratori è piuttosto difficoltosa, rappresentano dei precedenti estremamente pericolosi per tutto il mondo del lavoro e del sindacalismo conflittuale.
Per questo siamo convinti che la nostra battaglia contro gli attacchi alla democrazia e ai diritti sindacali oggi più che mai sia prioritaria e che per rafforzarsi abbia bisogno del coinvolgimento dell'intera organizzazione sindacale, dai lavoratori del Pubblico Impiego a quelli del Lavoro Privato.
Solo così potremo ambire a rompere le catene con cui aziende e sindacati collusi stanno tentando di intrappolare la nostra organizzazione sindacale e i nostri delegati.
USB Lavoro Privato
24-1-2021