COMUNICATO - OSPEDALE DI SANTORSO

Schio -

Il motivo della manifestazione all’ospedale di Santorso di sabato 28 luglio, era riconducibile al pagamento del parcheggio dell'ospedale che è particolarmente oneroso, 1,20 euro all'ora e 6 euro al giorno e al fatto che il sabato e la domenica non c’è nessuna navetta che funziona. Davanti alla numerosa presenza è stato spiegato come la costruzione degli ospedali con i famosi"Progetti di Finanza" è un evidente metodologia di lucro, senza scrupoli, per le ditte private costruttrici. Con il Project Financing, i soliti noti (Studio Altieri, Gemmo, Serenissima Ristorazione) in cambio delle costruzione (ci hanno messo solo il 50% della somma, l’altro 50% lo ha messo la Regione) riceveranno un canone annuo milionario, 30 per 24 anni! e gestiranno per lo stesso periodo tanti servizi interni all’ospedale: mensa, farmacia, CUP, guardaroba, approvvigionamento, strutture medicali, spazi e servizi commerciali e appunto … parcheggio!).

Da anni ormai assistiamo ad un continuo processo di demonizzazione del servizio sanitario pubblico anche attraverso il ripetersi dei fenomeni di “malasanità” di cui sono piene le cronache giornalistiche, spesso però il proseguo di tali notizie è sempre caratterizzato dalle stesse cause: strumentazioni obsolete, taglio di personale, aumento dei carichi di lavoro.


 
U.s.b ha sempre contestato tali tagli, dettati da necessità di risparmio, che si ripercuotono inesorabilmente sulla pelle dei cittadini e sui lavoratori e le lavoratrici. Abbiamo in corso numerosi presidi di protesta contro queste manovre, come ad esempio (anche a Valdagno) all’Ospedale Moscati di Avellino, dove la Direzione ha fatto sgombrare dalla polizia un presidio di lavoratori proprio contro la riduzione di personale.



Continuiamo ad essere convinti che la riduzione della spesa andrebbe effettuata sulle politiche degli appalti e delle esternalizzazione dei servizi, vera fonte di sperpero e di corruzione, ma anche l’attuale Governo ha deciso di concentrare i tagli sulle spese vive. 

La già pesante manovra di spending review sta subendo un ulteriore peggioramento a causa dell’alzata di scudi dei farmacisti e degli imprenditori della sanità privata; pur di garantire queste lobbie e destrutturare il servizio pubblico, il Governo è arrivato oggi a prevedere il taglio di almeno ... il 50% dei posti letto pubblici!

 

Ma non basta guardare la punta dell’iceberg!

 

Il Fiscal Compact in questi giorni è stato definitivamente approvato dalla Camera dei Deputati e andrà in vigore dal 1 gennaio 2013. Hanno votato a favore, tutti insieme appassionatamente, PD, PDL e Terzo Polo, TUTTI! Oltre all'obbligo del pareggio di bilancio, che comunque i nostri attenti parlamentari avevano già approvato addirittura con una modifica costituzionale dell’art.81, il Fiscal Compact prevede, cosa che ancora la maggioranza dei cittadini italiani non ha sicuramente ben compreso, il rientro dal 120 al 60% del rapporto debito/Pil entro i prossimi 20 anni. In moneta sonante vuol dire circa 45 miliardi l'anno per i prossimi 20 anni: una “tassa” insopportabile che vuol dire ulteriori tagli alla spesa pubblica e sociale, nuovi sacrifici, tagli agli organici pubblici e tante tasse. In definitiva, se a ciò aggiungiamo gli interessi sul debito di circa 100 miliardi l'anno e una finanziaria l'anno che sicuramente non mancherà, stiamo dicendo che ogni anno pagheremo dai 180 a 200 miliardi! Questa enorme massa di denaro che dovremmo sborsare, insieme all'adozione dell'obbligo del pareggio di bilancio, rappresenterà un peso enorme dal quale non potremo sollevarci! Ci sembra veramente insopportabile il fatto che tutto ciò stia passando nel più completo silenzio ed attraverso un consenso quasi unanime a livello politico e sindacale.

 

Sabato abbiamo invitato tutti a parlare o a partecipare. A noi ci interessano i fatti, non chi tenta di rifarsi una verginità. Quando è persa .... è persa!

 

Nei prossimi giorni continueremo la nostra lotta con chi vuole veramente lottare. Non crediamo e respingiamo chi dice che bisogna essere TUTTI UNITI NEI SACRIFICI PER USCIRE DI QUESTA CRISI.

 

Questa CRISI non è NOSTRA!

 

Ringraziamo tutti quelli che ci hanno sostenuti e aiutatati per questa manifestazione

 

LA NOSTRA SEDE di Schio, Via 29 Aprile è aperta il:

MERCOLEDI’ (15H30 – 19H00) , GIOVEDI’ (17H00 – 19H00) E VENERDI’ (16H – 19H00).

Si può chiamare in questi giorni e orari al : 0445 520222

 

Potete guardare il nostro sito su www.usb.it e andare su “TERRITORIO”