VICENZA:NOI NEL FANGO, MA BERLUSCONI, BOSSI , ZAIA NELLA MERDA...
Oggi lavoratori USB, Gente del Presidio No dal Molin, Abitanti di Cresole hanno impedito la passerella a lor Signori nelle zone alluvionate.
Avevano preparato la solita sfilata nei luoghi colpevolmente abbandonati nei giorni della alluvione, hanno cercato di rifarsi la faccia; gli è andata male.
Oggi lavoratori USB, Gente del Presidio No dal Molin, Abitanti di Cresole hanno impedito la passerella a lor signori nelle zone alluvionate.
A Cresole epicentro del disastro non hanno messo piede, avevamo preparato una iniziativa di contestazione molto numerosa; i 3 non se la sono sentita di affrontare la rabbia popolare e all’ultimo istante hanno ripiegato in Prefettura dove siamo pure riusciti ad arrivare a contestarli..
Qui di seguito facciamo una riflessione sulla situazione del vicentino e ruolo avuto (?) di Provincia e Protezione civile:
La Provincia dov’è e dove è stata nei giorni della alluvione?
Alzi la mano chi conosce l’assessore provinciale alla Protezione Civile e l’assessore Provinciale all’Ambiente.
In questa settimana tra un aiuto e l’altro abbiamo chiesto alle persone colpite dall’alluvione se conoscevano l’assessore provinciale alla protezione civile e all’ambiente e se li avevano visti o sentiti: le risposte sono state fantasiose, Donazzan in testa, ma nessuno ha detto il nome esatto di questi assessori e nessun assessore provinciale si è presentato a loro con tali qualifiche..
Perché parliamo di protezione civile e di assessore Provinciale che la coordina?
Perché esistono nel nostro paese leggi ( Legge n. 225/92 sul Servizio Nazionale di Protezione Civile; Decreto Legislativo n. 112/98, sul conferimento di funzioni e compiti amministrativi alle Regioni e agli Enti Locali Legge Regionale n. 11/2001 di recepimento del D. Lgs. n.112/98), che attribuiscono alle Provincie compiti di “ rilevazione, raccolta elaborazione di programmi provinciali di previsione e prevenzione…nonché l’elaborazione di piani di prevenzione dei rischi…” e ancora…”predisposizione di strutture provinciali da attivare in caso di eventi calamitosi..ed effettuare funzioni di coordinamento”.
Il Piano Provinciale di Emergenza è stato elaborato e successivamente approvato dal Consiglio Provinciale della Provincia di Vicenza con delibera n. 18135/26 del 4 aprile 2007.
In tutti questi anni abbiamo assistito a numerose esercitazioni della Protezione Civile con centinaia di migliaia di Euro spesi, con assessori regionali (ecco il perché della Donazzan) e provinciali in bella mostra nei palchi celebrativi.
Atti concreti? Interventi di prevenzione, casse di espansione, canali scolmatori? Nulla.
Anzi gli uffici provinciali sono stati sguarniti, personale spostato ad altre mansioni.
Il principio, il vanto della provincia è stato il rispetto del patto di stabilità che purtroppo per noi lavoratori e cittadini ha comportato l’assoluta inefficienza in questo caso di calamità.
Può darsi che fuori Vicenza i 3000 della protezione civile abbiano funzionato, in città non se ne sono visti molti tanto che i protagonisti assoluti ed indiscutibili del momento del disastro sono stati Vigili del Fuoco, Vigili Urbani e Sindaci.
E poi i lavori di rimessa in sesto della situazione hanno visto oltre 2000 volontari “la meglio gioventù” aiutare concretamente famiglie, negozi ecc.
Ora dopo una settimana di completa assenza i vari governanti regionali Zaia e del governo Berlusconi vengono al capezzale delle famiglie e del territorio umiliato e distrutto.
Ci verranno a portare un po’ di soldi, ci mancherebbe altro, a fare mirabolanti promesse, che rischiano , vedi l’Aquila, a restare in parte tali.
Nessun ripensamento invece sulla distruzione del territorio nessuna riflessione sul progettare un territorio che a differenza di come è stato fino ad ora tenga conto delle esigenze naturali e non solo del dio cemento e del dio asfalto (case costruite sulle aree golenali, Base militare Dal Molin Costruita sulla falda acquifera).
Valdastico sud/nord, Tangenziale militare camp to camp, Pedemontana sono le vere promesse.
Una lastrificazione che renderà sempre più impermeabile il territorio.
Ecco se vogliamo che non si ripetano disastri simili, se vogliamo che la ricostruzione sia un progetto per il futuro, rimettiamo in discussione questi progetti.
Ops dimenticavamo l’asssessore provinciale all’ambiente è Mondardo, quello alla Protezione civile è Spigolon.
Visto come sono stati in silenzio ora abbiano il pudore di restare anche nel futuro di non venire a glorificare progetti futuristici, saprebbe da beffa.
Questo per dovuta e corretta informazione!