VIA I GOVERNI DELL'AUSTERITÀ DALL'ITALIA E DALL'EUROPA
Dietro questo striscione hanno sfilato in corteo a Roma oltre 50.000 manifestanti, scesi in piazza per lo sciopero generale di 24 ore indetto dall’USB insieme ad altre sigle sindacali di base.
La riuscita dello sciopero e del corteo è andata oltre le migliori aspettative degli organizzatori, che condannano l’allarmismo diffuso per oscurare le ragioni della protesta.
“Questa piazza dimostra che esiste l’alternativa sindacale”, ha affermato dal palco di piazza San Giovanni Pierpaolo Leonardi, dell’Esecutivo nazionale USB. “Nei posti di lavoro Cgil Cisl e Uil diffondono la rassegnazione, arrivando persino a paventare manifestazioni a sostegno del governo Letta in crisi. Un governo – ha attaccato Leonardi – che con la legge stabilità mantiene inalterata l’attuale iniqua distribuzione della ricchezza e persevera nelle politiche di massacro sociale sotto dettatura della UE e della troika.
Ma il mondo del lavoro non si fa ingannare e non si piega – ha avvertito Il dirigente USB - e da qui bisogna ripartire per ridettare l’agenda: un piano straordinario per occupazione; per il diritto alla casa, alla sanità, al reddito alla conoscenza; contro l’erosione delle pensioni e per la riduzione dell’età pensionabile; per l’ orario di lavoro e i contratti; per libertà e democrazia nei luoghi di lavoro”, ha concluso Leonardi.
CGIL CISL UIL hanno deci di rispondere tardivamente con un finto sciopero generale al malessere che la nuova Legge di Stabilità, alias vecchia finanziaria, sta evidentemente provocando anche tra i loro iscritti.
Una manovra da far pagare ai pensionati, ai quali non si applicherà neppure quella miseria di sgravio fiscale che frutterà ai lavoratori attivi forse 30 centesimi al giorno, ma che in compenso si vedranno ridotta di un punto l’aliquota delle spese detraibili per interessi dei mutui, spese mediche e per l’istruzione; ai dipendenti pubblici che da cinque anni non vedono uno straccio di contratto e a quanto pare non lo vedranno fino al 2017 e che per questo periodo hanno già perso una media di 5.000 euro e che comporterà un ulteriore taglio ai loro salari pari al 10%; a tutti i cittadini con una nuova tassa sulla casa, la TRISE, che potrebbe anche superare l’IMU, con un taglio di 1 miliardo nel 2014 alla spesa pubblica, che significa sforbiciate pesanti ancora alla sanità, già annunciate sotto forma di blocco del turnove
Le due giornate di sciopero generale e di manifestazioni nazionali del 18 e del 19 Ottobre hanno dato il segno che la strada giusta da percorrere è quella della mobilitazione e della lotta.
Dentro questo solco deve essere tracciato il nostro percorso.