VENERDI' 22 FEBBRAIO ORE 11: PRESIDIO DAVANTI L'ENTRATA PRINCIPALE DELL'AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA
Chiara Boscolo iscritta USB è dipendente dell'Azienda Ospedaliera di PD come Operatore Socio Sanitario.
E' una donna e una mamma molto coraggiosa e combattiva, già con noi ha aderito alla protesta contro la decisione unilaterale dell'Azienda Ospedaliera di sospendere tutti i rapporti di lavoro part-time anche a chi aveva i requisiti per mantenerlo. L'Azienda, in quella occasione aveva creato un clima intimidatorio nei confronti dei fruitori di part-time, sospendendoli tutti e costringendo i dipendenti a rifarne richiesta.
USB allora invitò i lavoratori alla lotta contro le revoche e a chi aveva i requisiti di rifiutarsi di fare una nuova domanda e Chiara Boscolo era una di loro.
Ma l'Azienda Ospedaliera di Padova ha preferito arrivare sino alla prima udienza, con inutili spese per la collettività, nella quale è stata riconosciuta l'illegittimità del provvedimento emesso!
Chiara Boscolo, a novembre 2012 è diventata mamma di una bimba nata in sottopeso e per questo motivo il suo pediatra le ha prescritto di proseguire con l'allattamento esclusivo al seno. Ma dopo il periodo obbligatorio ora dovrebbe rientrare al lavoro o richiedere l'astensione al 30% perchè ha esaurito le altre opzioni.
Chiara ha quindi fatto richiesta del prolungamento dall'astensione dal lavoro, previsto dal Dlgs 151/2001. Il datore di lavoro, invece, le ha proposto di cambiarla di reparto, con mansioni più adeguate o agevolarne l'orario, ma questo non consentirebbe a Chiara di fare l'allattamento previsto vista la distanza da casa (45 km) . Inoltre anche il suo pediatra sostiene che la strada e lo stress del percorso, oltre alle difficoltà logistiche potrebbe inibire il corretto proseguimento dell'allattamento.
Per Chiara e la sua famiglia, inoltre, sarebbe economicamente impossibile vivere con il 30% della retribuzione, considerando il sempre più elevato costo della vita e il fatto che il marito operaio è stato 6 mesi senza lavoro.
Al di là delle condizioni oggettive difficili, alle quali l'Azienda Ospedaliera di Padova non pare assolutamente interessata e contrariamente a i dettami normativi vigenti in merito alla tutela della maternità e del nascituro, e delle iniziative che come USB intendiamo intraprendere, vogliamo chiedervi una vostra presa di posizione anche come donne e madri, oggi tra le persone maggiormente colpite dalla crisi e dalla discriminazione nei posti di lavoro.
La solidarietà femminile è ancor più importante e necessaria ove, come nei casi di Chiara, una collega, addetta all'ufficio preposto, non solo ha comunicato che l'Azienda non ha accolto la sua domanda, ma ha anche commentato divertita, insensibile alla situazione descritta, la sua richiesta.
VI INVITIAMO TUTTI E TUTTE VENERDI' 22 FEBBRAIO ALLE ORE 11 PRESIDIO DI PROTESTA PRESSO L'AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA.
Contro l'insensibilità dimostrata dall'Azienda Ospedaliera di Padova, che ha aderito all'iniziativa dell'UNICEF come Ospedale Amico del Bambino, ma non sono amici dei bambini dei loro dipendenti.
PARTECIPIAMO NUMEROSI LA SOLIDARIETA' E' UN'ARMA!
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