USL 6 RIORGANIZZAZIONE
CS 07/02/2018 : USL 6 RIORGANIZZAZIONE
Nel nuovo assetto nessuna risposta concreta ai problemi dei lavoratori che rischiano di diventare merce ed agli utenti che richiamo di diventare sudditi.
Nel leggere la nuova organizzazione della USL 6 presentata alla stampa non possiamo non notare come l’argomento centrale sia orientato sulle risorse e sulla loro razionalizzazione per seguire una politica di tagli sia nazionali che regionali che hanno smantellato la sanità dei territori.
Si parla di taglio dei direttori, ma non si dice come si supporterà una riorganizzazione che avrà maxi-dipartimenti che si occuperanno di aree vastissime con un numero enorme di utenti, vero peccato originale di una riforma che fa del centralismo regionale la sua ragione d’essere ( ASL 0) togliendo il residuo controllo del territorio.
Si danno 60 gg ai nuovi direttori per definire le esigenze di risorse e si profilano trasferimenti di personale con distanze pesanti, rese possibili dalla legge Madia, perché di assunzioni nel comparto per supportare la riforma non si parla. Il tutto con carichi di lavoro che sono insostenibili per una popolazione di lavoratori con alta età media.
Si compattano servizi non chiedendosi se gli utenti saranno costretti a percorrere km per una sanità che si ritira dai territori.
Si rincorrono modelli di cura , abbandonati in nord Europa, che costringeranno ad affidarsi ai privato, soprattutto per le degenze lunghe.
Siamo estremamente preoccupati che dietro queste scelte imposte dalla politica alle dirigenze sanitarie si possa avere un ulteriore peggioramento della qualità del servizio.
Questi per noi sono motivi aggiuntivi, assieme alla imminente firma di un contratto nazionale mortificante e vera e propria marchetta elettorale ( come per il contratto funzioni centrali) , per far aderire i lavoratori alla giornata di sciopero generale della sanità indetto per il 23 febbraio prossimo per tutta la giornata.