Usb proclama lo stato di agitazione sindacale all'azienda ospedaliera di Verona
Signor Prefetto, la scrivente O.S., con la presente dichiara lo stato di agitazione sindacale di tutto il personale dell'Azienda Ospedaliera di Verona.
A tale proposito si è a chiedere l'incontro di conciliazione e raffreddamento previsto dalle norme citate in oggetto.
Le motivazioni che ci spingono a dichiarare lo stato di agitazione, alla dichiarazione di una giornata di sciopero e, conseguentemente, a chiederle l'incontro sono le due seguenti:
La Direzione dell’Azienda Ospedaliera ha promosso una delibera, nei mesi scorsi, che prevede la mobilità verso altri Reparti, Servizi e sedi Ospedaliere per 110 Operatori socio sanitari delle Sale Operatorie degli ospedali di B. Trento e B. Roma. Questa delibera era poi stata momentaneamente sospesa, ma, negli ultimi incontri sindacali del mese scorso hanno invece rimanifestato la volontà di promuovere queste mobilità interne aziendali.
Il contenzioso è nato a seguito di un numero rilevante di cause legali che alcuni operatori tecnici hanno intentato e vinto (siamo già al 2°grado di giudizio) per avere il riconoscimento di una indennità di sala, pari a quella prevista solo per il personale del ruolo sanitario.
Si tratta di una problematica in parte irrisolta a livello contrattuale nazionale, dove ai suddetti lavoratori non è riconosciuta alcuna indennità specifica, come correttamente dovrebbe avvenire, in quanto inquadrati contrattualmente nel ruolo tecnico (ma svolgono nei fatti funzioni sanitarie). I contratti decentrati, aziendali prevedono però la stipula di accordi che possano riconoscere una “quota economica continuativa” anche a questi lavoratori nei fatti discriminati dal contratto nazionale.
E così è infatti avvenuto in molte altre aziende sanitarie regionali.
La regione Veneto al riguardo, sappiamo che ha intimato la Direzione di trovare una soluzione per impedire che queste cause arrivino al 3° grado di giudizio.
Ma per farle capire meglio la problematica, le dobbiamo riferire che in realtà ci sarebbe la volontà Aziendale per arrivare ad un accordo specifico, ma la vera contrarietà è manifestata dalle altre sigle sindacali presenti in Rsu che non sono d’accordo (e questo può apparire un evidente paradosso). In realtà però, come prevedono le norme, la Direzione potrebbe ugualmente promuovere una delibera aziendale che risolva il contradditorio, anche senza un accordo condiviso da tutta la rsu ma anche da solo una parte, seppur minoritaria.
Può rimaner stupito signor prefetto ma, non si vogliono ascoltare le richieste legittime di questi lavoratori da altri sindacati che dovrebbero tutelarli, sebbene, ribadiamo, praticamente ovunque si è sanata questa questione.
Il DG dott. Caffi deve risolvere l’annoso problema, ma non deve a nostra opinione farlo con le modalità più sconvenienti a tutti questi lavoratori che per molti anni hanno garantito una notevole professionalità nelle Sale Operatorie e vogliono continuare a farlo. Si tratta del più grande processo di mobilità forzata mai attuato nella più grande azienda lavorativa veronese.
Chiediamo pertanto la sospensione delle delibera che prevede le mobilità è l’impegno ad una sottoscrizione di un accordo sindacale che riconosca una quota economica pari a quella percepita dai colleghi inquadrati nel ruolo sanitario.
Ci troviamo costretti, in questa situazione complessiva Signor Prefetto, a far proprie le rimostranze delle dipendenti e proprio per questo intendiamo indire una giornata di sciopero nelle modalità e nei tempi previsti dalle norme vigenti.
Visto le norme vigenti in materia la presente dichiarazione comporta la convocazione delle parti, sindacale e aziendale entro 5 giorni dalla presente, precisando che le norme in materia prevedono che durante il tentativo di conciliazione e raffreddamento le parti non intraprendono atti unilaterali.
Restando in attesa di convocazione ufficiale si porgono distinti saluti.