SOLIMAN GROUP/EX ROSSANO FOND: NESSUNO DEVE ESSERE LICENZIATO!
MERCOLEDI’ 4 APRILE ORE 9-13 PRESIDIO DAVANTI ALLA PROVINCIA DI VICENZA, PALAZZO ARNALDI CONTRA' SS APOSTOLI
Il giorno 4 marzo ci sarà il tavolo istituzionale presso la Provincia per le procedure di “crisi aziendale” riguardante i lavoratori della Rossano Fond.
In questo tavolo si discuterà della “crisi aziendale” che porterà secondo l’azienda a oltre 20 esuberi , cioè licenziamenti.
I lavoratori saranno presenti a questo presidio per manifestare la loro contrarietà a pagare una crisi che non c’è , a pagare un accordo tra Provincia, Comune di Rossano e Soliman che prevede la chiusura di uno stabilimento per cause “ambientali” e non produttive.
Questa chiusura, che diventerà effettiva il 1 luglio 2012, è dovuta al fatto che il Comune di Rossano dopo aver permesso la costruzione della fonderia ha modificato il piano regolatore e concesso che venissero costruite abitazioni a ridosso della fonderia stessa.
Giustamente gli abitanti si sono mobilitati contro i rumori, gli odori e le polveri tipiche di questa lavorazione.
Accogliendo queste proteste si è arrivati alla chiusura del sito produttivo, il Comune di Rossano non ha fornito nessuna possibilità di ristrutturazione o sito alternativo: gli unici a pagare sono i lavoratori dipendenti.
I lavoratori interessati sono 39; solo una piccola parte, 13, verrà trasferita nello stabilimento di Malo sempre proprietà dei Soliman.
Per gli altri la strada sarebbe segnata 1 anno di CIGS poi in mobilità, cioè a casa.
NON CI STIAMO.
Ogni giorno vediamo fabbriche, uffici, negozi che chiudono;
assistiamo ad un aumento spaventoso della disoccupazione
che porta a gesti disperati.
Una piaga gravissima che tutti trattano sociologicamente.
Invece coinvolge persone in carne ed ossa e causa vittime.
Noi non vogliamo gesti disperati;
a questi c’è l’alternativa, lottare, costruire solidarietà, garantire lavoro e reddito
Rossano fond chiude non per problemi di lavoro ma per un accordo fatto da altri che se ne sono fregati del destino dei lavoratori e non è giusto che siano proprio questi a pagare a restare senza lavoro.
Chi ha firmato quell’accordo deve assumersi la responsabilità
di garantire il posto di lavoro a tutti.
Un accordo è buono solo se garantisce questo.
Chiediamo
che sia ritirata la dichiarazione di crisi aziendale che sia applicata la cassa integrazione a rotazione,
che i lavoratori che dalla Ex Rossano fond trasferiti a Malo abbiano il rimborso delle spese di viaggio
che la Provincia individui un percorso di riqualificazione di tutti i dipendenti e con eventuali ricollocazioni occupazionali.