Sciopero dell’industria in Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna contro l’editto criminale della Confindustria del Nord
Il sindacato USB proclama lo sciopero del comparto industria nelle regioni Piemonte, Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna. Una risposta di lotta immediata contro l’arroganza criminale di Confindustria che in queste regioni ha richiesto di anticipare la 'fase due' con la riapertura immediata delle imprese.
Lo sciopero è indetto per le intere giornate di domani venerdì 10 e di martedì 14 aprile per le regioni del Nord e si conferma lo stato di agitazione sul resto del territorio nazionale contro le riaperture, le deroghe facili alla ripresa delle attività non essenziali e contro la mancanza di vere misure di sicurezza.
Oltre alle aziende autorizzate per decreto tramite i codici ATECO, già oggi sono 71 mila le aziende che si sono autocertificate come “essenziali” per poter continuare a produrre e di queste il 67% solo in queste quattro regioni. Mai sazia, ora la Confindustria minaccia l’intero paese e pretende la riapertura generalizzata della produzione e chiede deroghe alle misure di sicurezza, mettendo così in pericolo milioni di lavoratrici e lavoratori e l’intera popolazione.
Un atteggiamento criminale che mette al primo posto il profitto con l’evidente conseguenza di dare nuovo slancio all’epidemia ancora in corso per gli assembramenti che si avranno sia nei luoghi di produzione sia nei mezzi di trasporto.
Per questi motivi la USB invita le lavoratrici e i lavoratori a respingere le pretese e i ricatti del padronato, a lottare per i diritti, organizzando e aderendo allo sciopero.
Roma, 09/04/2020
Unione Sindacale di Base