QUALE FUTURO PER I CITTADINI E I LAVORATORI CON IL RIORDINO DELLE PROVINCE?

Padova -

Ieri, 17 ottobre, Rappresentanti dei Lavoratori delle Province del Veneto di U.S.B. hanno incontrato i Consiglieri Regionali per esporre le loro proposte e rappresentare le preoccupazioni derivanti dal “Riordino delle Province” così come previsto dal decreto legge 95/2012 “Spending Review”.

Non sono state espresse particolari preoccupazioni sia in merito a continuare ad erogare i servizi sia per l’aspetto occupazionale; tuttavia l’impressione che abbiamo avuto è che le eventuali proposte del Consiglio Regionale in merito al “Riordino” siano relegate a “interessi particolari”.

Lo Stato ha chiesto alle Regioni di far pervenire entro il 23 ottobre l’ipotesi di pianificazione territoriale derivante dal “ Riordino”, tenuto conto che nel Veneto solo le Province di Vicenza e Verona hanno i requisiti per essere mantenute.

Il Consiglio Autonomie Locali (CAL) riunitosi lo scorso 1 ottobre, ha deciso di mantenere tutte e 6 le Province e Venezia città Metropolitana.

La “non decisione” mette la Regione Veneto nella condizione di non essere in grado di proporre un’ipotesi di riordino/assetto territoriale delle attuali Province e lasciare che sia il Governo, a fine anno, ad assumere la decisione nel merito di una ridefinizione del territorio veneto.

Noi pensiamo che per il territorio, i suoi cittadini e i lavoratori sia necessario mettere in chiaro come si erogheranno i servizi, con quali finanziamenti si continuerà a fare interventi nel sociale e in tutte quelle materie che per legge non faranno più capo alla Ente Provincia.

Entro venerdì p.v. il Consiglio Regionale dovrà esprimersi e formulare una proposta al Governo.

Per noi resta fondamentale:

  1. Mantenere e garantire l’erogazione dei servizi pubblici che oggi sono di competenza l’Ente Provincia;

  2. Valorizzare le professionalità dei lavoratori quale valore aggiunto per il territorio;

  3. considerare la necessità di un organo Istituzionale quale strumento intermedio tra i Comuni e le Regioni con un riordino complessivo degli Organi di Governo comprendenti: agenzie, uffici periferici, comuni, comunità montane, consorzi, camere di commercio.


Nessuna conseguenza negativa sui cittadini, i servizi pubblici e sul futuro dei lavoratori delle Province del Veneto, per la mancanza di una proposta propositiva e responsabile.