PRESIDIO DEI LAVORATORI INPS DAVANTI ALLA PREFETTURA DI PADOVA

Padova -

COMUNICATO STAMPA

L’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori della Sede INPS di Padova denuncia l’ennesimo attacco nei confronti dei lavoratori degli Enti previdenziali ed assistenziali, che da anni sono ormai oggetto di un disegno organico volto allo smantellamento dello stato sociale.

Noi dipendenti però non ci stiamo prima come utenti e poi come lavoratori difendiamo la previdenza pubblica, baluardo di un paese civile che deve garantire sostegno alla collettività.

La nostra protesta è anche nell’interesse di coloro che usufruiscono dei servizi erogati dall’Istituto per scongiurare la marginalizzazione e la privatizzazione strisciante della previdenza pubblica.

Giu’ le mani dall’Inps.

La mancata approvazione da parte del MEF, lo scorso 26 settembre, della seconda nota di variazione di bilancio dell’Istituto, produrrà un taglio lineare del fondo di produttività di circa 300,00 € pro-capite a cui si somma il taglio di 240 milioni di € per il 2014 per arrivare a 532 milioni di € decisi dalla legge di stabilità.

Queste misure di taglio sul bilancio dell’Inps e sugli stipendi dei lavoratori, già colpiti dal blocco dei contratti dal 2009, sono inaccettabili perché:

- andrebbero a compromettere il livello di efficienza e qualità dei servizi da noi erogati ogni giorno ai cittadini e alle fasce più deboli della popolazione,in un momento di grave congiuntura economica;

- ridurrebbero drasticamente il salario dei dipendenti andando a colpire proprio quella parte di retribuzione strettamente collegata al raggiungimento degli obbiettivi di produttività mettendo, così, in difficoltà migliaia di lavoratori, le loro famiglie e colpendo la dignità del nostro lavoro.

 

Pertanto, pur prendendo atto delle recenti rassicurazioni su una possibile soluzione positiva della vertenza relativa al taglio dell'incentivo, non si può non tener presente che gli ultimi interventi governativi hanno confermato l'attacco ai dipendenti pubblici congelando il rinnovo dei contratti fino al 2014, bloccando le nuove assunzioni sino al 2018, tagliando gli straordinari, rateizzando la liquidazione.

Per tutto questo e altro ancora, le lavoratrici ed i lavoratori della sede di Padova, annunciano che porranno in essere tutte le iniziative di lotta  che si renderanno necessarie per la tutela della dignità ed efficienza del servizio pubblico, come bene comune da salvaguardare a beneficio di tutti i cittadini.