Non ci sentiamo affatto corresponsabili…

…di ciò che abbiamo sempre denunciato in tempi non sospetti!!!

Verona -

Leggiamo articoli di quotidiani riguardanti l’alluvione nel Veneto ed uno in particolare ha attirato la nostra attenzione: Corriere Verona del 12 Novembre a firma di Cesare De Michelis dal titolo: TUTTI CORRESPONSABILI.

Noi del sindacato USB ex RdB, noi Vigili del Fuoco con il “vizio” della logica, non ci riconosciamo affatto inclusi in quella che il giornalista Cesare De Michelis, definisce “tragica fatalità” e liquida come imprevedibile.  Noi che tutti i giorni abbiamo a che fare con le “emergenze del quotidiano” siamo anche chiamati a far fronte alle emergenze “cicliche” e l’alluvione che ha colpito il Veneto ed il veronese è una di queste.

Abbiamo statistiche e personale qualificato in grado di dimostrare che ciò che accade in natura una sola volta poi si ripeterà con una cadenza definibile “ciclica” e questa può avere cadenza annuale, decennale, centennale ecc., e una alluvione cade sempre dentro un ciclo di questi. Contestiamo con forza le affermazioni del giornalista che a quel che si evince, non ha fatto alcun riferimento a ciò che gli uomini, gli Enti locali, le Regioni e le Istituzioni in genere, potevano/dovevano prevedere. Esistono studi di autorevoli professionisti e di Vigili del Fuoco, che dimostrano a chiare lettere che la PREVENZIONE è in mano agli stessi uomini che oggi attribuiscono il “tragico evento” ad una sorta di “bizzarria della Natura” e non a ciò che ogni assessore di Ente locale, Provincia, Regione avrebbe dovuto mettere in atto con azioni concrete e mirate ad una RESPONSABILE previsione e prevenzione di eventi calamitosi.

Tanto per essere più concreti vogliamo sottolineare ad esempio che se oggi per costruire un pilone in cemento armato va messo una tot di percentuale di cemento ed una tot quantità di acciaio, è perché si è capito (statistiche, esperienze e prove alla mano) che in caso di terremoto il pilone deve sopportare uno sforzo notevolmente maggiore di quello che normalmente sopporta; ebbene gli stessi studi e le stesse logiche sono applicate ad ogni altro evento naturale!

Nell’articolo sembra quasi che non possano essere individuati i responsabili oggettivi della negligenza  e della mancate manutenzioni, tutti abbiamo delle responsabilità per cui tutti ci dobbiamo rimboccare le maniche ed aspettare tempi migliori; no sig. De Michelis, noi ci rimboccheremo le maniche ma non siamo affatto corresponsabili di ciò che la politica delle locali amministrazioni delle Province e delle Regioni ha barattato con la SICUREZZA DEI CITTADINI.

Una domanda semplice, perché la Protezione Civile ha investito risorse in pompe idrovore e mezzi anfibi quando questi erano in dotazione ad altri “enti” tra cui i Vigili del Fuoco? Avevano forse previsto che, non facendo le dovute manutenzioni ai corsi d’acqua, agli alvei, alla previsione e creazione di aree dove far affievolire la furia delle correnti (bacini di sfogo), poi sarebbero serviti più mezzi per soccorrere le popolazioni ed aspirare le acque dagli scantinati?

Di incuria non siamo tutti colpevoli come lei scrive, di incuria è colpevole chi ha usato, usa ed userà le calamità naturali per acquisire consensi elettorali e politici, chi nel distribuire risorse favorirà il Tizio anziché il Caio, chi ancora una volta farà gravare sulla popolazione inerme scelte scellerate e non lungimiranti, chi del mal comune e mal costume vive, galleggia, e non affonda mai.