NO AI LICENZIAMENTI DISCRIMINATORI: Abdelaziz e Bouchaib devono essere subito riassunti!

Lunedì 16 luglio

ore 16 presidio davanti alla FZA via signoria 13 Arsego di San Giorgio delle Pertiche ore 17.30 assemblea dei lavoratori per discutere delle condizioni di lavoro all'interno dell'azienda presso la sala “Cavino” via S. Giovanni da Cavino 45

Padova -

Mercoledì 11 luglio, due lavoratori della FZA Morsificio Italiano, divisione della “Gestioni Industriali Italiane”, sono stati licenziati perché hanno chiesto di avere il salario dovuto e non pagato da diversi mesi e perchè si sono iscritti all'Unione Sindacale di Base.

L'azienda di proprietà di Zanon Giorgio, da diversi mesi non paga i suoi dipendenti e non accetta che qualcuno possa risentirsi della cosa, e rivendichi quanto gli spetta visto che magari deve pagare il mutuo o l'affitto, o perchè non riesce a pagare le tasse e le bollette e non arriva a fine mese.


IL NOSTRO PERO' NON E' NUOVO AD ATTEGGIAMENTTI PESANTI CONTRO I LAVORATORI


Lunedì alla Sarragioto Dolciumi, altra divisione delle Gestioni Industriali dove pure Zanon è in ritardo con i pagamenti, i lavoratori hanno provato con uno sciopero di due ore ad avere ciò che gli spetta, ma da quanto emerge dalla testimonianza di un funzionario sindacale la risposta sarebbe stata la minaccia di licenziamento per chi non avesse stracciato la tessera sindacale.


SE ALLA SARRAGIOTO HA “SOLO” MINACCIATO DI LICENZIARE ALLA FZA E' SUBITO PASSATO ALLE VIE DI FATTO CON L'IMMEDIATO LICENZIAMENTO DI DUE LAVORATORI


Da diversi giorni i due lavoratori erano stati presi di mira perché si erano appoggiati ad un avvocato e avevano chiesto dei decreti ingiuntivi contro l'azienda. A seguito di questa “lesa maestà” sono stati più volte invitati a dimettersi e hanno ricevuto non troppo velate minacce, anche attraverso una comunicazione di una “informazione” verbale fatta ai carabinieri: denuncia che il nostro Zanon si è ben guardato da formalizzare.

Ma quando uno dei due lavoratori ha comunicato all'azienda che volevano farsi affiancare dal sindacato per rispondere di una contestazione disciplinare e dopo è arrivata via fax la richiesta di trattenuta sindacale da parte dei due lavoratori “el paron” non ci ha più visto e ha immediatamente inviato le lettere di licenziamento.

Si tratta di un licenziamento illegittimo, in quanto palesemente discriminatorio, cosa che emerge dalle motivazioni prive di fondamento e da una palese violazione procedurale.


L'intento è quello di colpire duramente due lavoratori che hanno deciso di alzare la testa e di dare un segnale agli altri lavoratori per prevenire analoghi comportamenti.


USB oggi è qui davanti alla fabbrica per chiedere l'immediato ritiro del licenziamento dei lavoratori, per chiedere il pagamento degli arretrati e un clima di rispetto dei diritti e della dignità all'interno dell'azienda.

Invita tutti i lavoratori e le lavoratrici a respingere i licenziamenti e a non farsi intimorire: oltre al ricorso d'urgenza in tribunale USB intende dare vita ad una campagna di mobilitazione per il reintegro dei due lavoratori ingiustamente licenziati; la loro riassunzione oltre ad essere un diritto sacrosanto è una vittoria di tutti perchè rende tutti più forti e meno ricattabili, perchè dimostra che chi alza la testa lo può fare e i paroni non sempre hanno ragione e non sempre hanno la meglio.


UNITI SI VINCE DIVISI SI PERDE !!!!

I LICENZIAMENTI DEVONO ESSERE RITIRATI !!!

I SALARI DEVONO ESSERE PAGATI !!!