MERCATO DEL LAVORO: CONSOLIDARE I SERVIZI

Padova -

La Legge Nazionale 56/2014 “Riordino Province” unitamente a decine di Leggi regionali e circolari hanno portato caos e causato disservizi. In un momento storico che vede il Paese in piena crisi economica e con il crescente dramma della disoccupazione, i servizi Mercato del lavoro con i suoi CPI, che erogano servizi per il lavoro e politiche attive, sono allo sbando e l’utenza che si colloca in un confine delicato tra disoccupazione, disagio sociale ed istituzioni si sente abbandonata. Le nuove funzioni che i CPI hanno acquisito con la riforma del “Jobs Act” richiedono, per i lavoratori, continua e rapida formazione ed aggiornamento, unitamente alle risorse necessarie per affrontare i nuovi compiti.

Oggi le attività sono ancora gestite, in via transitoria, dalle Province e Città Metropolitane che a fatica stanno garantendo continuità dei servizi, mentre i lavoratori operano in condizioni difficili.

Lavoratori sempre più a rischio di stress per lavoro correlato a causa degli enormi carichi di lavoro e del difficile front-office determinato dal rapporto quotidiano con il disagio sociale del mondo della disoccupazione.

Nel frattempo assistiamo alla proliferazione di società/agenzie che ottengono accreditamenti e che sono pronte a spartirsi la torta dei fondi europei, in una logica di privatizzazione progressiva dei servizi e delle politiche attive per il lavoro, sulla strada del depauperamento dei pubblici servizi a vantaggio del privato.

In questo scenario, la Giunta Regionale del Veneto, ha presentato lo scorso 10

agosto un progetto di Legge n. 274 relativo a “Modifiche della legge

regionale 13.3.2009 n. 3. Disposizioni in materia di occupazione e mercato del lavoro ...”.

All’ art. 32 “Disposizioni transitorie” commi 2-3-4, si prevede l’adozione di tutti gli atti necessari per procedere al trasferimento del personale delle Province e della Città metropolitana di Venezia addetto ai servizi per il lavoro, all’Ente regionale Veneto Lavoro. Si precisa che il personale conserva il trattamento economico fondamentale ed accessorio, ove più favorevole, limitatamente alle voci fisse e continuative, corrisposto al momento del trasferimento. In caso di soppressione dell’Ente regionale Veneto Lavoro è previsto che il personale viene trasferito alla Regione.

 

U.S.B. considera tali disposizioni non favorevoli ai lavoratori.

Viene messo a rischio il posto di lavoro per l’incognita sul futuro dell’Ente regionale Veneto Lavoro in quanto potrebbe, nel tempo, essere soppresso; si evidenzia una disparità di retribuzione tra i lavoratori risultante dai diversi importi del salario accessorio.

 

U.S.B. chiede alla Regione Veneto di:

• trasferire tutto il personale afferente al Servizio Mercato del Lavoro alla Regione Veneto ed eventualmente comandato presso l’Ente regionale Veneto Lavoro;

• aprire il confronto sul tema dei servizi con particolare attenzione alla

formazione, all’ organizzazione, alle risorse umane ed economiche;

• riconoscere a tutti i lavoratori adeguato salario accessorio.