Mentre con il "fiscal drag" i salari rimangono al palo ….

Continuano a firmare accordi da elemosina ….

Pretendiamo consistenti aumenti salariali, diritti e dignità!!!

 

La mancata restituzione fiscale (fiscal drag) negli ultimi15 anni ha sottratto ad ogni lavoratore di media 6.738 € in termini di potere d’acquisto; tra questo e la maggiore pressione fiscale, lo Stato ha incassato dai lavoratori dipendenti la bellezza di circa 112 miliardi di €; così i salari da quindici anni sono a crescita zero mentre i prezzi hanno continuato ad  aumentare.

Questi sono dati ben conosciuti da tutti, Governo – ASSTRA - ANAV e OO.SS. Confederali, ma alla fine il rinnovo contrattuale degli autoferrotranvieri, siglato il 30 aprile, ha portato a casa un aumento misero di 60 € lordi a parametro 175; 54,17 € lordi a parametro 158;  48 € lordi a parametro 140.

Un aumento che molte aziende sembrano non voler neanche applicare, vedi a Latina,  Perugia, Firenze oppure nell’azienda  regionale della Sardegna, con la motivazione che le Regioni sembrano  intenzionate a non rispettare “il Protocollo d’intesa del 30 aprile”.

Intanto il confronto per la sua applicazione, che doveva concludersi entro 45 giorni, c'è stato il 15 giugno, senza nulla di fatto, il prossimo è fissato per il 25 giugno  ma c'è chi pensa e lavora per prorogare nel tempo tale confronto.

Un confronto che riguarda la parte comune tra TPL e  Ferrovie: Durata del contratto (3 anni ?); relazioni industriali (Regole sulla rappresentanza sindacale – sulle modalità di sciopero?); mercato del lavoro (introduzione di nuove flessibilità?); La parte comune di applicazione del contratto?

 

Ma questi argomenti non dovrebbero essere discussi preventivamente con i lavoratori che dovrebbero democraticamente esprimersi vincolando le OO.SS.?? 

 

In realtà neanche la FILT CGIL ritiene che debbano essere i lavoratori a decidere di quale contratto hanno bisogno, smentendo così il suo no all’accordo del 22 gennaio e piegandosi alle nuove e penalizzanti regole contrattuali.

 

Intanto c'è chi si appresta a creare le condizioni per inserire nuovi carichi di lavoro e ulteriori flessibilità a danno dei lavoratori per applicare nel peggior dei modi il protocollo sul CCN della mobilità.

 

Fa da apripista la società ATAF di Firenze che ha disdetto tutti gli accordi aziendali in materia di orario di lavoro allo scopo di superare tutti quei paletti che i lavoratori hanno ottenuto negli anni; infatti, se pur a discapito della loro busta paga, i colleghi hanno sempre guardato con estrema attenzione alle condizioni di lavoro evitando di svendere il proprio orario di servizio. Probabilmente davanti ad un protocollo nazionale che rilancia carichi di lavoro e flessibilità, questa volta, la società ATAF non vuole “perdere l'autobus” e corre ai ripari;

i lavoratori non rimangono  a guardare e con grande compattezza si sono mobilitati.        

                       

OCCORRE, INFATTI, RISALIRE LA CHINA, IMPEDIRE CHE I LAVORATORI SIANO ESCLUSI DALLE SCELTE E DECISIONI O IL FUTURO CONTRATTUALE VERRA’ CANCELLATO, LA PRECARIETA’ DILAGHERA’ E LE AZIENDE CANCELLERANNO TUTTE LE TUTELE E LE NORMATIVE CHE ANCORA OGGI RESISTONO;

OCCORRE RIVENDICARE:

 

  • AUMENTI SALARIALI DIGNITOSI IN LINEA CON QUELLI EUROPEI E CON IL COSTO DELLA VITA;
  • MIGLIORAMENTI DELLE CONDIZIONI DI LAVORO SENZA PRECARIETA';
  • MAGGIORI GARANZIE PER LA SICUREZZA E LA TUTELA DELLA SALUTE;
  • RISPETTO DELLA DIGNITA' DEI LAVORATORI.

                                                                                             

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