MAPPATURA DELLE COMPETENZE: USB VENETO RITIRA LA FIRMA DALL'ACCORDO REGIONALE
Si è tenuto lunedì scorso un incontro regionale con all’ordine del giorno il Piano della Formazione regionale 2013, contestato e contrastato nei giorni scorsi dall’USB nella parte riguardante la mappatura delle competenze e dei fabbisogni formativi a livello individuale.
A differenza dell’incontro che si è tenuto alla data di sottoscrizione dell’accordo, il Direttore Regionale è uscito allo scoperto ed ha evidenziato l’aumento dei carichi di lavoro, la carenza di organico a livello nazionale derivata dai pensionamenti e dagli esuberi, affermando che l’operazione della mappatura delle competenze non è altro che una ripresa della vecchia rilevazione del 2001 che, anche attraverso la rotazione delle mansioni, deve portare all’avvio della figura dell’operatore unico.
Come USB nel ricordare che simile operazione nel Veneto era stata già fatta due anni fa, anche allora contrastata dalla nostra Organizzazione Sindacale, abbiamo chiesto di effettuare la mappatura delle competenze con la modifica della scheda, togliendo il punteggio finale e garantendo l’anonimato.
La risposta da parte del Direttore regionale è stata negativa con la decisione di andare avanti con la rilevazione delle competenze.
Al Direttore si sono accodati CGIL, CISL, UIL e CISAL, che come rappresentanti territoriali hanno dichiarato con entusiasmo il loro appoggio raccomandandosi con lo stesso direttore, come ha fatto il componente della Cisal, che fosse impedito a USB di fare “le barricate” contro il piano di formazione!!!!!
Si tenta di riportare in auge un vecchio e caro pallino dell’Amministrazione. La mappatura delle competenze individuali non è altro che il sistema di valutazione individuale del personale che tanti problemi ha creato all’INPS ed anche presso l’ex INPDAP.
Ripetiamo, il questionario individuale voluto dall’Amministrazione può essere utilizzato per fini diversi da quelli sbandierati dal Direttore Regionale. Senza accordi di riferimento a livello nazionale non possiamo pertanto accettare simili decisioni, molto rischiose per i lavoratori. Se si prendono per buone le intenzioni del Direttore regionale, secondo la USB, si deve operare sul modello organizzativo, individuando le criticità e attuando una mappatura delle competenze collettive e non individuali.
Infine vogliamo segnalare che, dove si è svolta la rilevazione, i colleghi che hanno risposto al questionario hanno utilizzato una procedura che non ha rispettato i minimi criteri della privacy, tanto che i risultati erano accessibili a tutti.
Considerata la posizione dell’Amministrazione che ha manifestato l’intenzione di proseguire su questo percorso, la delegazione USB ha ritenuto di ritirare la firma dall’accordo regionale di luglio ultimo scorso, non condividendo parte dei contenuti, metodi e modi utilizzati sull’individuazione dei fabbisogni formativi individuali.