LETTERA AL DIRETTORE DEL MATTINO DI PADOVA
Caro direttore leggo sorpresa l’articolo apparso oggi, 17 ottobre, sul suo giornale.
Nello specifico riporto “Per domani, 18 ottobre, i sindacati di base Usb, Unicobas, Cub e Slaicobas, hanno proclamato uno sciopero nazionale di 24 ore in tutti i settori, a partire dai trasporti pubblici. In città e provincia l’Unione sindacale di base, guidata anche da Giuditta Brattini, non ha molti associati.”
Minimo di correttezza e professionalità vorrebbe che se vengono citati soggetti sindacali si abbia il buon senso di contattarli, cosa che non è stata fatta. Viene data la notizia di uno sciopero indetto da una O.S., U.S.B. e anche in questo caso non è stato sentito nessuno dell’organizzazione in parola. Se ne deduce dall’articolo che per scrivere “un pezzo” riempitivo di una pagina, il “giornalista” interpella altri Cgil.Cisl e Uil, OO.SS. sicuramente diverse e concorrenti a U.S.B. sulle politiche sindacali. Complimenti alla professionalità. Un articolo dal sapore – gossip-.
Prendo quindi l’occasione per dare notizia delle ragioni dello sciopero generale indetto da U.S.B..
Uno sciopero
contro le drastiche ricette del FMI, della BCE e dell’Unione Europea che in nome della stabilità monetaria impongono al nostro paese rovinose politiche sociali;per un serio piano nazionale sull’occupazione;
- contro ogni forma di precarietà;
per il rilancio qualificato della Pubblica Amministrazione al servizio dei cittadini, indipendente da potentati economici e politici;
- per lo sblocco dei contratti del pubblico impiego e per un rinnovo reale dei contratti del settore privato;
- per veri aumenti salariali e pensioni adeguate a sostenere una vita dignitosa;
- per la nazionalizzazione delle aziende strategiche;
- contro la privatizzazione dei servizi pubblici;
- per un fisco equo che scovi gli evasori e riduca la pressione fiscale sui lavoratori dipendenti e sulle fasce più deboli della popolazione;
- per la difesa della scuola, dell'università, della ricerca e della previdenza pubblica;
- per l’abolizione della Bossi Fini; per la democrazia sui posti di lavoro