LE LOTTE NON SI FERMANO CON LA REPRESSIONE
Al S. Camillo di Vicenza le lavoratrici unite e determinate si stanno opponendo alle richieste della nuova Cooperativa Bramasole che vuole il taglio delle ore di lavoro settimanali da 38 a 25 ore, maggiore flessibilità e calo numerico degli OO.SS.
La lotta che prosegue da oltre un mese con manifestazioni, presidi, assemblee con tutti i lavoratori e i parenti dei ricoverati, lo scorso 13 ottobre si è espressa con la decisione di "autogestire" tre reparti: garantire il servizio, ma impedire ai coordinatori e responsabili della Cooperativa uscente Codess e a quella che subentra la Bramasole di entrare nella struttura.
Questa decisione è stata presa all’unanimità dalle lavoratrici, che hanno dato garanzia ai famigliari e ai responsabili sanitari di svolgere le loro attività e assistenza. I tentativi da parte dei responsabili delle Cooperative di entrare nella struttura sono stati fermati dalle lavoratrici dei tre reparti.
Di fronte alla determinazione delle lavoratrici che, impedendo l’ingresso ai coordinatori delle Cooperative, chiedevano chiarezza sulla gara d’appalto vinta dalla Cooperativa Bramasole, garanzia sui diritti dei lavoratori e tutele per il mantenimento della qualità dei servizi, i responsabili delle Cooperativa hanno deciso di far intervenire le forze dell'ordine.
Per permettere l’entrata ad un responsabile della Cooperativa Codess la polizia ha caricato le lavoratrici; a questo punto anche le lavoratrici degli altri reparti sono andate in sostegno alle colleghe.
Alla volontà della Cooperativa subentrante Bramasole di non voler mantenere in organico tutto il personale e tagliare diritti acquisiti le lavoratrici rispondono con l'autogestione e un’assemblea permanente all'interno della struttura.
Mentre il presidio continua una delegazione di lavoratrici ha rappresentato al Consiglio Comunale la gravità della situazione creatasi al S. Camillo nel tentativo di arrivare ad una vertenza che trovi anche la rappresentanza eletta dei cittadini parte integrante e diretta nella vertenza delle lavoratrici, perché garantire l’occupazione vuol dire garantire qualità di servizio, sicurezza sul posto di lavoro.
Le lavoratrici e U.S.B. chiedono l’assunzione di tutte le dipendenti senza periodo di prova, pagamento della tredicesima nel mese di dicembre, riconoscimento delle ferie e della tredicesima per le lavoratrici in maternità, nessuna taglio dell’orario di lavoro settimanle, significando che non verrà mai accettato un contratto di lavoro che tagli diritti, salario e servizi.
U.S.B. a fianco delle lavoratrici del S.Camillo anche per contrastare le politiche ricattatorie nei confronti di lavoratrici che con questa vertenza potrebbero rischiare il mancato rinnovo del permesso di soggiorno.
Contro le politiche che vogliono far pagare la crisi ai lavoratori
Per lavoro, reddito, diritti