LA REGIONE VENETO DELIBERA IL RIDIMENSIONAMENTO DEI LIVELLI ASSISTENZIALI IN DIVERSI OSPEDALI DEL VENETO
Lo scorso mese di dicembre la Giunta Regionale ha deliberato sugli standard relativi al tempo da dedicare al singolo malato. Questo atto determinerà un ridimensionamento dei livelli assistenziali in molti dei reparti ospedalieri della Regione. Una delibera, sulla falsa riga di quanto già avvenuto in Lombardia, che la Regione Veneto aveva provato, già due anni fa a rendere formale, ma che poi era stata collocata “in un cassetto”.
In sostanza viene stabilito un “minutaggio” in termini di assistenza giornaliera, prevista per ogni paziente e a differenza della patologia.
Non esiste una norma sugli standard assistenziali , ma USB ritiene che decisioni in tal senso non possano che comportare erogazioni di servizi al ribasso.
Di fatto vengono ridimensionati i Livelli Essenziali di Assistenza sanitaria (Lea).
La delibera non tiene conto dell’elevato carico lavorativo al quale, infermieri e operatori socio sanitari, sono sottoposti negli ospedali e non considera le nuove e gravi problematiche che portano i cittadini a rivolgersi nelle strutture ospedaliere..
. Oggi l’ospedale cura solo la fase acuta, poi i pazienti vengono dimessi o inviati in strutture esterne di riabilitazione; in passato era consentito un periodo di ricovero più lungo e i pazienti uscivano dalla struttura ospedaliera “stabilizzati” e con minore necessità di assistenza.
In aggiunta i carichi di lavoro amministrativi richiedono tempo per la responsabilità che rivestono e in tal senso la delibera regionale complessivamente non riconosce tutte le attività che una struttura sanitaria richiede.
Il ridimensionamento dei livelli assistenziali non include l’Area di Salute Mentale, perché assoggettata ad altre norme nazionali; per questo la Regione ha previsto un periodo transitorio fino al 2015 e un osservatorio regionale a livello di singola Ulss.
Il dispositivo della delibera regionale pone le basi per un possibile controllo sul fabbisogno del personale e quindi anche sul ridimensionamento dello stesso e ciò in metto contrasto con le situazioni di carenza di personale, come l’Area Medica della Ulss 6, che U.S.B. ha già da tempo denunciato.
A meno personale sanitario presente nei reparti, a meno assistenza corrisponderà un maggior impegno di tempo e di denaro da parte dei parenti dei malati/ricoverati, che si troveranno costretti a ricorrere ad aiuti esterni (badanti etc.)
Con questa decisione la Regione Veneto intende smantellare quanto di positivo in sanità si i è costruito in anni di vertenze sindacali.
LA DECISIONE DELLA GIUNTA ZAIA RAPPRESENTA UN ULTERIORE PASSO AVANTI VERSO LO SMANTELLAMENTO DELLA SANITA’ PUBBLICA, LA RIDUZIONE DEL PERSONALE SANITARIO OFFRENDO IN CAMBIO IL PEGGIORAMENTO DEI SERVIZI SANITARI.
U.S.B. esprime tutta la sua contrarietà alla delibera regionale e risponderà con la lotta