I TAGLI AI SERVIZI PER I DISABILI SONO UN'AMARA CERTEZZA

Vicenza -

Martedì 8 ottobre 2013 Usb ha incontrato a Palazzo Balbi l'assessore regionale alle politiche sociali  Remo Sernagiotto in merito ai tagli al Fondo per la non autosufficienza del 0,5% nel 2012, del 1% nel 2013 e del 2% nel 2014, in applicazione alla legge sulla spending review e che ha portato alla ribalta nelle settimane scorse la vicenda della chiusura dei “centri diurni” per i disabili delle comunità di Vicenza.

Abbiamo contestato fin da subito le conseguenze di tagli che vanno a colpire in primis le persone più fragili e bisognose della società e con riflessi anche sull'occupazione per i lavoratori dei centri diurni.

L’assessore è stato categorico: nessun finanziamento aggiuntivo per la Ulss 6 a sostegno del mantenimento dei centri diurni, neppure a sostegno di questi ultimi mesi dell’anno corrente. 

 Abbiamo chiesto questo incontro per capire anche che cosa sarà nel 2014, quando i tagli saranno raddoppiati rispetto al 2013 e quindi a quali conseguenze andrà incontro il mondo della non autosufficienza e le loro famiglie.

 

Sernagiotto da parte sua, in attesa di andare al parlamento europeo il prossimo anno e quindi già proiettato in un altro mondo, ha le idee ben chiare per fronteggiare una situazione che si presenta con risorse economiche in costante diminuzione e richieste inevase, in lista d'attesa, che sono in crescita: afferma che il “caso Vicenza” non ha eguali in regione e che si doveva provvedere per tempo come hanno fatto gli altri comuni, in quanto non ci si può più permettere di finanziare servizi per 28-30 ore quando la giornata è di 24 ore, nel senso che se si finanzia la permanenza nella comunità alloggio per l'intera giornata non è possibile finanziare anche attività esterne aggiuntive quando, all’esterno, ci sono disabili in lista d'attesa; se c'è questa necessità..ha dichiarato l’assessore.. provveda la struttura con i finanziamenti che riceve ed organizzi quanto serve. La situazione ereditata da periodi economicamente migliori non è più sostenibile; non ci sono più soldi e nel 2014 si dovrà arrivare alla “compartecipazione” delle spese. E questo della compartecipazione è un “passaggio” importante: Ci è stato fatto l'esempio della mensa, per la quale verrà chiesto un contributo variabile a seconda del reddito ai beneficiari, come avviene anche nella civilissima Emilia Romagna.

Il disegno è chiaro: da una parte livellare gli aiuti ai disabili parametrando gli stanziamenti (al ribasso naturalmente), dall'altra chiedere una partecipazione alle spese alle famiglie, in base al reddito, tutto questo dovrebbe portare ad un recupero di 4 milioni da utilizzare per gli inserimenti dei disabili in lista d'attesa. Doppia penalizzazione quindi: meno soldi al disabile che dovrà pagarsi parte dei servizi.

Un percorso burocraticamente da costruire, ma che Sernagiotto ha intenzione di completare prima di andarsene, appunto, a Bruxelles.

Abbiamo fatto sapere che la strada tracciata porterà a sicure forme di protesta, da parte nostra, dai disabili, dalle famiglie, dalle associazioni e da tutti gli organismi sensibili al tema.

I continui tagli nel mondo della disabilità sono un segno di arretramento civile, inaccettabile.

Non ci sono alternative e che si faccia pure.. è stata la risposta.