Dipendenti costretti ad aprire gli uffici anche di sabato e domenica.

L'emergenza alluvione è finita ma, siccome a pagare è la Regione Veneto....(?)

Vicenza -

Qualcuno in comune di Vicenza deve aver preso un granchio, dopo l'ultima alluvione, perchè si sente in dovere di organizzare l’apertura di settori e uffici tutti i giorni, compresi i sabati e le domeniche dal 27 novembre al 5 dicembre compresi. Proprio così: le circoscrizioni 1,2 e 6, saranno aperte in via continuativa, con 4 addetti a tempo pieno presenti, tutti i giorni della settimana dalle ore 9 alle ore 18, sabato e domenica compresi, anche se l’emergenza alluvione è finita.


Abbiamo sottolineato all’Assessore Ruggeri che la raccolta delle domande di contributo per gli alluvionati è già iniziata nelle 7 circoscrizioni, e che tale raccolta sta procedendo con regolarità e senza file, nel normale orario di apertura al pubblico degli uffici.

 

Contestiamo i dati forniti dall’assessore Ruggeri che stima in 4500 i nuclei familiari che a Vicenza hanno subito dei danni. Nella zona della Riviera Berica, una delle zone maggiormente interessate dall'alluvione, sentito chi opera nel territorio, le associazioni di Debba, Campedello, S.Croce Bigolina e Longara  si stima che le famiglie che hanno subito danni per i quali valga la pena di chiedere un contributo siano 150 (dato stimato per eccesso).

Il notevole dispiegamento di forze umane ed economiche (poste a carico della Regione Veneto) appare veramente spropositato: come sindacato dobbiamo vigilare affinché una violazione dell’orario di lavoro, come la mancanza di riposo per due fine settimana consecutivi, invece di essere un servizio urgente, straordinario ed essenziale reso al cittadino, non si trasformi in mera propaganda politica.

I lavoratori si mettono in prima linea sempre e l’hanno dimostrato anche nel corso dell’ultimo evento calamitoso, per rendere un servizio utile ed urgente al cittadino. Quando, invece, passata l’emergenza le richieste di straordinario, sono inutili e ingiustificate, allora è doveroso che i sindacati vigilino sulle reali motivazioni di queste richieste.

 

Non è plausibile ed accettabile ricorrere allo straordinario in modo indiscriminato “perché tanto paga la Regione Veneto e non il Comune di Vicenza”: sono sempre soldi pubblici che sono reperiti attraverso la tassazione dei redditi dei lavoratori.

Non è plausibile richiedere un’estensione di orario di lavoro se non ci sono i presupposti per farlo: trattasi sempre di spreco di denaro pubblico, in termini di riscaldamento di locali, luce acqua e stipendi, appunto.

 

Come sindacato vogliamo scongiurare che, sull’onda della paura e dell’emergenza causata dall’ultima eccezionale alluvione, l’amministrazione comunale prenda decisioni più utili come propaganda politica, che come servizio offerto al cittadino sulle spalle dei lavoratori del Comune di Vicenza che, lo ricordiamo, sono cittadini con famiglia, con impegni personali e qualcuno pure alluvionato.

 

Riteniamo che, se alla fine saranno confermati i dati in nostro possesso, l'amministrazione comunale di Vicenza e l’assessore Ruggeri, saranno chiamati a rispondere in termini di pessima organizzazione e spreco di denaro pubblico.