Dichiarazione dello stato di agitazione per tutte le Ipab del Veneto; richiesta di incontro di conciliazione e raffreddamento art. 5 sulle Norme di garanzia dei servizi pubblici essenziali e L.83/2000 crt2.comma 2.
Ai sig. Prefetti delle province di
Vicenza-Padova-Venezia-Verona
Al referente Ipab del Veneto Dott. Donà- Ipab Orgiano (Vicenza)
Al Commissario straordinario dott. Zantedeschi- Ipab Vicenza
All’Assessore regionale per le politiche sociali
Dott. Roberto Beldinelli
OGGETTO: Dichiarazione dello stato di agitazione per tutte le Ipab del Veneto; richiesta di incontro di conciliazione e raffreddamento art. 5 sulle Norme di garanzia dei servizi pubblici essenziali e L.83/2000 crt2.comma 2.
Signor Prefetto, la scrivente O.S., con la presente dichiara lo stato di agitazione sindacale di tutto il personale delle Ipab del Veneto.
A tale proposito si è a chiedere con la presente l'incontro di conciliazione e raffreddamento previsto dalle norme citate in oggetto.
Le motivazioni che ci spingono alla proclamazione in oggetto sono le seguenti: i direttori di molte Ipab del Veneto hanno inviato in questi giorni, comunicazione alle organizzazioni sindacali che intendono avviare l’iter per il recupero delle festività infrasettimanali a loro opinione indebitamente riconosciute. Da molti anni sig. Prefetto, presso le Ipab del Veneto è emersa la problematica di cui all’oggetto. Negli ultimi due anni si era anche stabilito un lungo tavolo di confronto regionale presieduto dall’ex assessore regionale dott. Sernagiotto che sembrava trovasse delle soluzioni condivise fra le parti. La problematica è sorta a seguito di una ispezione, su incarico della Procura regionale presso la Sezione Giurisdizionale per il Veneto della Corte dei Conti, della Guardia di Finanza di Rovigo presso alcune Ipab: questa a seguito della sua istruttoria ha individuato una fattispecie di danno erariale, da parte di queste Ipab nel riconoscimento di somme o di riposi compensativi a fronte di festività non effettivamente lavorate per il personale turnista. Si tratta in alcuni casi sig. Prefetto di quote economiche consistenti (anche oltre 3000 euro) che molti dipendenti turnisti delle Ipab devono restituire. Questo onestamente a seguito anche di una interpretazione del contratto nazionale Enti locali vigente, art. 22del CCNL 14.9.2000 che non è precisa nella sua formulazione.
In sostanza le Ipab, in difficoltà economiche per risanare i bilanci, e a seguito di possibili sanzioni, intendono tutelarsi chiedendo la restituzione di quote economiche degli stipendi pregressi dal periodo settembre 2000 al dicembre 2008. Stiamo parlando di lavoratori che hanno stipendi poco superiori ai 1000 euro mensili. Precisiamo che le Ipab solo dopo l’ispezione della guardia di finanza si sono accorte dell’errore commesso. Quindi per un errore amministrativo delle stesse, ora migliaia di operatori socio sanitari e infermieri devono sborsare soldi che forse non possiedono neppure.Una situazione inaccettabile. Senza considerare delle conseguenze legali che potrebbero succedersi in conseguenza all’avvio dell’iter in oggetto.
Come può ben capire, si tratta di una problematica molto delicata che potrebbe “scatenare” proteste molto accese. Anche la Regione Veneto che sostiene economicamente con le “rette degli ospiti ricoverati” è coinvolta in questa vicenda. Questa vicenda è quindi anche contraddistinta, come noto, da incertezze e confusioni interpretative e sentenze che non hanno certo aiutato le parti, nella risoluzione della stessa e sulle modalità di risoluzione del problema.
La scrivente, con la presente, intende di conseguenza far proprie le rimostranze dei dipendenti, che hanno chiesto il nostro intervento e proprio, per questo intende indire una giornata di sciopero nelle modalità e nei tempi previsti dalle norme vigenti.
Visto le norme vigenti in materia la presente dichiarazione comporta la convocazione delle parti, sindacale e aziendale entro 5 giorni dalla presente, precisando che le norme in materia prevedono che durante il tentativo di conciliazione e raffreddamento le parti non intraprendono atti unilaterali.
Restando in attesa di convocazione ufficiale si porgono distinti saluti.