Sabato 10 luglio Venezia in piazza contro il G20 economia e le politiche padronali-privatistiche di Brugnaro
G20 economia a Venezia , si apre con i licenziamenti, appalti al massimo ribasso, precarietà, repressione di chi lotta, VENEZIA con le vertenze ACTV, MUSEI, CINEMA, SANITA', SFRATTI è investita in pieno dalla crisi.
Il G20 dell’economia che si svolgerà il 10 luglio a Venezia sarà l’ennesima passerella di una classe politica, ormai trasversale e globalizzata, al servizio degli interessi del capitale e delle lobbies finanziarie. La loro ricetta è quella di sempre: per uscire dalla crisi economica e sanitaria bisogna spremere ulteriormente i lavoratori, tagliare ancora di più i salari, precarizzare in maniera totale i rapporti di lavoro. Esattamente le stesse politiche già messe in atto dal padrone Brugnaro, in quanto sindaco proprietario di cinema, teatri, musei e trasporti (ACTV).
Per quanto riguarda il settore della cultura e dello spettacolo, da molti anni la sua vocazione pubblica è oggetto di un progressivo smantellamento che ha aperto le porte agli investitori privati che hanno messo “a rendita” un bene, quello culturale, che appartiene a tutti. Si sono create fondazioni a “capitale bancario” per gestire musei e teatri, si è incentivato il meccanismo degli appalti e sub-appalti e si è fatto di tutto per favorire la svendita di ciò che è pubblico agli approfittatori. Per garantire questa “valorizzazione” del capitale privato nei beni culturali si è aumentato lo sfruttamento dei lavoratori e si sono precarizzati i rapporti di lavoro. Al di là di spurie “differenze” di partito, il modello di cultura che hanno il Ministro Franceschini e il Sindaco di Venezia Brugnaro è lo stesso: è il capitale privato che deve gestire questi beni e soprattutto ricavarne una rendita, sono le aziende private che prendono gli appalti che devono fare profitti sfruttando lavoratrici e lavoratori! Per quanto riguarda l’ACTV, quest’anno l’intero gruppo AVM (che comprende ACTV e Vela) è intenzionato a non sostituire chi va in pensione.
È chiaro il progetto del padrone Brugnaro: creare un’azienda più piccola, con meno lavoratori, pagati peggio, per favorire il peggior offerente, ossia il privato. Inoltre il 25 gennaio scorso il Comune ha comunicato l’intenzione di cancellare in maniera unilaterale la contrattazione di secondo livello, riducendo i salari medi di circa 300 euro e peggiorando la parte normativa conquistata dai lavoratori in un trentennio di lotta. Da tempo segnaliamo anche investimenti sbagliati da parte di Actv, come l’acquisto di un cantiere navale a Pellestrina, nella laguna sud, molto vicina al centro storico, per mandare poi i mezzi a Monfalcone per fare le manutenzioni, come le sovvenzioni da parte dell’azienda a eventi culturali. Soldi che sono il frutto del lavoro delle maestranze e non devono essere usati da nessuno a mo’ di bancomat.
Questo anno e mezzo di pandemia ci sta purtroppo dicendo che la crisi sanitaria non ha reso “più umana” questa società, ma al contrario l’ha resa più spietata e ingiusta. E’ infatti aumentato lo sfruttamento dei lavoratori, così come le diseguaglianze sociali, l’oppressione e la perdita di libertà. Soltanto un percorso di riappropriazione pubblica e popolare dei beni culturali e dei servizi pubblici, l’abbattimento delle privatizzazioni e del sistema degli appalti e dei sub-appalti, il ripristino di contratti e salari dignitosi, l’inserimento per legge di un salario minimo, il divieto di utilizzare “finte” partite-iva e “finti” volontari, il diritto al reddito annuo per i lavoratori “stagionali” o “a chiamata” può invertire la rotta, a partire dalla dignità di chi lavora. USB invita i propri iscritti, la cittadinanza, le organizzazioni sociali e le organizzazioni politiche a partecipare alla manifestazione.