COMUNICATO STAMPA USB, SANTA TECLA D'ESTE (PD): TEMPO SCADUTO, LA REGIONE VENETO CI DEVE DELLE RISPOSTE CONCRETE!

Roma -

Durante l’incontro dell’1 aprile presso la sede della Giunta Regionale Veneto l’assessore Ciambetti e il responsabile controllo enti locali Gasparini ci avevano chiesto di pazientare al massimo dieci giorni, tempo -a loro dire- utile per vagliare l’opportunità di attivare un tavolo di confronto a tre tra la Fondazione Santa Tecla, la Regione Veneto come garante e USB con mandato della maggioranza delle lavoratrici a trattare.

Come USB, insieme alle lavoratrici, avevamo accolto favorevolmente la dichiarazione di impegno, ma al contempo avevamo annunciato la determinazione ad alzare il conflitto qualora le promesse non avessero trovato risposte concrete.

Oggi non vorremmo trarre conclusioni affrettate, ma di certo non aspetteremo a lungo una risposta che, dopo dieci giorni, non è ancora arrivata; non vorremmo nemmeno metterci nella condizione di dover agire per avere questa risposta!

Soprattutto non vorremmo pensare che questo ritardo sulla risposta stia favorendo alcune situazioni poco chiare che ci hanno portato a dover prendere le distanze e diffidare alcuni soggetti dal parlare per conto di USB e dei lavoratori licenziati del Santa Tecla.

I lavoratori sono già stati vittime di un vergognoso accordo firmato da CGIL, CISL e UIL e noi di USB non permetteremo assolutamente che si possa ripetere la proposta di un accordo altrettanto ripugnante!

Ribadiamo un punto fondamentale della nostra richiesta: la riapertura di un tavolo negoziale a tre con USB, dove necessariamente l’ordine del giorno dovrà essere il reintegro di tutte le lavoratrici e i lavoratori licenziati.

USB non abbandonerà le lavoratrici e i lavoratori del Santa Tecla e lotterà al loro fianco affinche si verifichi il reintegro al lavoro di tutti i licenziati, l’unica condizione che gli ridarà dignità, diritti e salario.