Comune, Provincia, Ulss e Camera di Commercio: «Ecco le condizioni in cui si lavora»

30 maggio 2008 - Il Vicenza

Vicenza -

 

 

 

 

Vicenza - "Più asino che santo. Il fannullone è lui non i dipendenti pubblici". Le rappresentanze sindacali di base della Cgil (??? ndw) rispondono così al ministro alla Funzione pubblica Renato Brunetta: "In questi giorni si è scatenata, più forte del solito, la caccia al fannullone pubblico, da più parti additato come colpevole dei più gravi misfatti e di tutto il debito pubblico del Paese - spiega il sindacalista Germano Raniero - Si parla continuamente di assenteismo, di poca voglia di lavorare, quando nessuno si è preso ancora la briga di controllare veramente come stiano le cose. Qui stiamo parlando di lavoratori che prendono ancora poco più di mille euro anche a fine carriera, che non hanno avanzamenti, che si trovano quotidianamente ad arginare mille emergenze, sia per mancanza di personale che di risorse. Risorse che, però, per consulenti esterni e dirigenti si trovano sempre. A Vicenza la situazione è a dir poco gravissima". A parlare sono i dati raccolti dal sindacato e che riguardano alcuni enti del capoluogo. In Provincia, su un totale di 443 dipendenti, c’è un dirigente ogni 31 lavoratori, una posizione organizzativa ogni 18 e un capoufficio ogni dieci. E poi ancora altri numeri: un impiegato direttivo ogni quattro dipendenti e un importo complessivo di 1.580.000 euro per incarichi di studio, ricerca, consulenza e collaborazione messi in delibera nel consiglio provinciale del 22 aprile 2008. E la situazione non è migliore a Palazzo Trissino, sostengono le rappresentanze sindacali: "Un dirigente ogni 37 dipendenti, pagato mediamente 100mila euro lordi l’anno, una posizione organizzativa ogni 20 dipendenti ed un capoufficio ogni quattro". Infine il rapporto sui dipendenti pubblici che lavorano alla Ulss 6: "Su 3823 dipendenti, 3144 sono infermieri o impiegati tra il personale del comparto - confermano - Mentre i dirigenti sono 679". Situazione aggravata "da un bilancio in rosso, al fronte del quale servirebbe più manodopera infermieristica - sottolinea Raniero - Invece si preferisce aumentare le assunzioni dei medici e gli appalti dati all’esterno, facendo così aumentare le spese". L'ultimo affondo prende spunto dall'anomalia della Camera di Commercio: "L'attuale commissario straordinario Dino Menarin ha pure nominato il segretario generale e questo è uno scandalo- prosegue Raniero - quando era più corretto che, essendo una guida straordinaria, pensasse ad una gestione ordinaria".