AL COMUNE DI VICENZA LE OO.SS. C.G.I.L, CI.S.L. U.I.L. C.S.A. e DICAP NEGANO LA RAPPRESENTANZA AI LAVORATORI

Vicenza -

Lo stato di agitazione sindacale  indetto al Comune di Vicenza, per contrastare la decisione dell"Amministrazione di andare a  recuperare parte del salario accessorio pagato ai lavoratori negli anni scorsi e che   il M.E.F. aveva contestato, e' stato sospeso da parte delle OO.SS. Cgil,Cisl, Uil, Csa e Dicap. Una decisione presa a margine dell’incontro prefettizio del 18 marzo u.s. che non ha trovato l'appoggio di U.S.B. e C.U.B. Lo stato di agitazione, democraticamente deciso in assemblea da parte di tutti i lavoratori,   aveva  determinato la chiusura dei musei  senza deroghe di orari, la sospensione delle celebrazioni dei matrimoni civili al sabato mattina, le sedute  dei consigli comunali solo di mattina. U.S.B. e C.U.B. inoltre  non hanno concordato sulla sospensione dello sciopero degli straordinari  in quanto la vicenda non e' ancora positivamente definita, infatti  il Comune non intende revocare le lettere inviate ai dipendenti comunali, lo scorso  mese di gennaio, con le quali chiede la restituizione di parte del salario accessorio. Dall'altro canto le  novità introdotte dal D/L 16/2014, non ancora convertito in legge,(data probabile il prossimo maggio) non sono da ritenersi sufficienti a garantire ai  lavoratori  la "non restituizione" del salario  erogato negli anni passati .

Inoltre i 5 milioni di tagli i previsti per il Comune di Vicenza  determinati dalla "spending review" lasciano prevedere ulteriori  tagli ai servizi, privatizzazioni, blocco delle assunzioni con conseguenti  aumenti  di carichi di lavoro; per questo  U.S.B.  ritiene  necessario tenere alta l'attenzione mettendo in campo azioni quali lo  sciopero del lavoro straordinario.   

 Ma torniamo  alla contestazione iniziale: i segretari di CISL, UIL, CGIL, Dicap e CSA hanno concordato con il Comune un incontro per il  prossimo 25 marzo al fine di  decidere le modalità di tagli e per recuperare le quote del debito, escludendo a questo tavolo tecnico la partecipazione della rappresentanza sindacale unitaria (R.S.U.). Nella sostanza hanno delegittimato la rappresentanza dei lavoratori i cui componenti sono stati  democraticamente eletti dai lavoratori e al tavolo con la delegazione trattante siederanno personaggi che non sono stati eletti dai lavoratori,  ma dagli organismi burocrati dei sindacati  e asserviti alle politiche padronali. Un atto antidemocratico e incostituzionale che ben rappresenta il testo unico sulla rappresentanza sottoscritto, lo scorso mese di gennaio,  da CGIL,CISL UIL e Confindustria. Le forze padronali con i sindacati compromessi pensano che  il diritto alla rappresentanza non sia di chi lavora e di chi ha avuto il mandato dai lavoratori ma di chi e' al servizio del capitale, per il profitto e contro i diritti dei lavoratori; di chi pensa che i lavoratori debbano essere rappresentati con accordi concertativi e al ribasso.

U.S.B.  raccogliendo la volonta' dei  lavoratori,  degli  iscritti ai Sindacati venduti, non intende abbassare la guardia di fronte ad un cosi' grave  attacco alla democrazia e ai diritti di tutti i lavoratori.  

 

U.S.B. lancia la campagna contro l'accordo  sulla Rappresentanza con le prossime  iniziative  del  28 MARZO  a PADOVA e 5 APRILE  a SCHIO.