AEROPORTO MARCO POLO ….. "CENTINAIA DI NUOVI POSTI DI LAVORO" SARA' VERO? E SE SI A QUALI CONDIZIONI???
Un autorevole giornale australiano annuncia senza mezzi termini: "Senza petrolio, la civiltà moderna è finita". Riassumendo i punti salienti: L'ultimo Inter-generational Report del Tesoro australiano contiene, nascosta a pag. 91, un'affermazione sconvolgente: il petrolio australiano sarà finito nel 2020.
“Senza petrolio, la civiltà moderna non funziona. Per cominciare, per molti usi, come l'aviazione, le miniere, e i trasporti su strada non esiste un buon sostituto del petrolio. Nessuno ha ancora costruito un aereo a gas. E senza petrolio, molti progetti dovranno fermarsi.
Una volta che si presenta il problema, i Paesi produttori terranno la preziosa risorsa per sé o lo venderanno ai loro alleati. L'Australia ha gas, ma secondo calcoli degli industriali, resteranno a corto di gas già nel 2015. Anche gli australiani dimostrano che il problema più grosso quando si parla di petrolio non sono i barili, ma è la miopia.”
Questo preambolo, necessario per fare alcune riflessioni sul futuro sviluppo dell'aeroporto Marco Polo, ipotizzato dal presidente di Save e alla sua politica espansiva che parte dalla costruzione della seconda pista, si somma ad altri avvisi ai naviganti che si stanno susseguendo in questi giorni, che sembra non tenere conto della crisi del trasporto aereo internazionale che getta nel profondo rosso anche marchi simbolo di qualità ed efficienza:
Repubblica, del 4 maggio c.a., riporta che “ La Lufthansa ha chiuso il primo trimestre 2012 con un rosso di quasi 400 milioni di € per il peso del caro carburante;
Repubblica, del 5 maggio c.a., riporta che “ L'impennata dei costi del carburante affossa i conti di Air France-Klm. Il gruppo nel primo trimestre ha registrato una perdita netta di 368 milioni di €.
La soluzione sembra essere la costituzione di nuove linee low cost ….. come la EasyJet, Ryanair, eccetera.... e' EVIDENTE che la soluzione è mettere mano alle condizioni economiche e di lavoro dei lavoratori precarizzandole ed particolar modo le condizioni di lavoro degli handler che gestiscono i servizi a terra … che:
ñ Utilizzano lavoratori con contratti a termine (ricattati con il miraggio di un lavoro fisso) che non hanno diritti – neppure il diritto alla pausa pasto;
ñ Non applicano neppure gli accordi sottoscritti se non per la parte che consente loro l'uso flessibile dell'orario di lavoro;
ñ Fingono di dare qualche centinaio di euro (lordi) per PDR già scaduti, per gli anni scorsi, in cambio della totale flessibilità per i prossimi anni;
ñ Intendono utilizzare personale inquadrato ai livelli inferiori in mansioni di responsabilità come i palettisti (il presidente di Save ha deciso di non far fare più questa funzione ai dipendenti Save ma di passarla agli handler);
ñ Vedono operatori, che cessano l'attività e vengono sostituiti da altre società, che fanno sottoscrivere ai lavoratori atti “conciliativi” con i quali, complice qualche sigla sindacale, di fatto fanno rinunciare a questi quanto loro è dovuto (TFR e altro);
ñ Utilizzano mezzi obsoleti e sono in perenne carenza di personale con conseguenti disagi e disservizi per gli utenti/viaggiatori che sono solo polli da spennare.
DICIAMO BASTA A QUESTE SCELTE INOPPORTUNE, OCCORRE UN SISTEMA AEROPORTUALE SOSTENIBILE CHE RICONOSCA LA DIGNITA' ED I DIRITTI DI CHI LAVORA E FA FUNZIONARE LO SCALO DI TESSERA INVECE DI DIVIDERE GLI UTILI TRA GLI AZIONISTI …. 40 MILIONI DI UTILI FATTI SULLE SPALLE DEI LAVORATORI E DEGLI UTENTI!!!!