BASTA CON LE DISCARICHE UMANE!

CHIUDIAMO I KAMPI DI CONA E DI BAGNOLI!

MARTEDI' 20 GIUGNO MANIFESTAZIONE A VENEZIA

 

Venezia -

I kampi di Cona e di Bagnoli, in provincia di Venezia il primo in quella di Padova il secondo, ma di fatto situati a pochi chilometri l'uno dall'altro, sono delle vere proprie "discariche umane" in cui vengono depositati i migranti che fuggono dai loro paesi a causa delle guerre scatenate nell'interesse degli Stati europei e della distruzione delle economie locali da parte delle multinazionali occidentali. Discariche in cui i profughi vivono in un isolamento sociale assurdo e in cui anche gli operatori e le operatrici sono costretti a condizioni di lavoro insostenibili. 

La struttura di Cona, pensata per accogliere un massimo di 530 persone, oggi ne ospita quasi duemila, costrette a vivere e dormire ammassate in hangar e in strutture provvisorie, con servizi igienici insufficienti, senza nessuna cucina, senza nessun spazio privato (neanche un armadietto in cui poter tenere i propri effetti personali).

Nulla è cambiato, se non in peggio, dopo la morte della giovane profuga ivoriana Sandrine Bakayoko, il 2 gennaio scorso, e la successiva manifestazione in cui i profughi, col sostegno dell'USB, della Coalizione Internazionale Sans-papiers, Migranti, Rifugiati e Richiedenti asilo (CISPM) e di altre associazioni laiche e religiose, hanno chiesto verità e giustizia.  

Una situazione di degrado che si riflette anche nel territorio circostante ai kampi di Cona e di Bagnoli, territorio sul quale vengono riversate tutte le contraddizioni legate alla presenza di migliaia di persone abbandonate a sé stesse, senza nessun progetto di integrazione.

La maggiore responsabilità di questa situazione insostenibile sta nella logica emergenziale che domina il sistema di accoglienza gestito dalle prefetture e dal Ministero dell’interno, che porta a creare mostruosità come i kampi di Cona e di Bagnoli in cui i soliti noti si arricchiscono sulla pelle dei richiedenti asilo, senza portare nulla, se non disagi, al territorio che li ospita. 

Come ha mostrato l’inchiesta Mafia capitale, questo sistema di accoglienza serve solo a favorire la  criminalità organizzata e sedicenti cooperative a cui interessa solo intascare i famosi 35 euro al giorno per migrante.

L'accoglienza deve essere gestita dal pubblico e non dal privato. Dai Comuni e non da pescecani e sfruttatori in cerca di facili profitti.


Le risorse per l'accoglienza devono essere spese a km zero, utilizzando i servizi di ospitalità, di ristorazione e educativi presenti nel territorio, assumendo disoccupati, ripristinando scuole e servizi pubblici.

Per tutti questi motivi abbiamo deciso di tornare a manifestare nell'occasione della giornata Mondiale del rifugiato, chiedendo la fine della ghettizzazione e del trattamento disumano di uomini e donne a cui sono sottoposti i profughi.

Invitiamo tutte le associazioni, movimenti, forze sociali e laiche antirazziste a condividere con noi questa giornata.

NOI NON SIAMO IL PROBLEMA, SIAMO LA SOLUZIONE

Per un'accoglienza dignitosa per i profughi e un lavoro dignitoso per gli operatori!
Contro la ghettizzazione, la discariche umane, il degrado dei territori! 
Per una accoglienza diffusa gestita direttamente dai Comuni, permettendo la libera circolazione delle persone.
Per il rilascio di un permesso di soggiorno umanitario per tutti i profughi!
Per la stabilizzazione e la reinternalizzazione dei servizi e dei lavoratori che operano nei centri di accoglienza!

MARTEDI' 20 GIUGNO

                                     MANIFESTAZIONE A VENEZIA

Ore 8.00 appuntamento a Conetta - Trasferimento in pullman a Venezia - ore 10.00 appuntamento di fronte alla stazione di Venezia Santa Lucia - Manifestazione fino alla Prefettura in campo S. Stefano dove una delegazione di richiedenti asilo si incontrerà con il Prefetto.


Confederazione Regionale USB Veneto - Rete Iside onlus veneto
Coalizione Internazionale Sans-papiers, Migranti, Rifugiati e Richiedenti asilo (CISPM)