IL RIORDINO DELLE PROVINCE

Padova -

La Legge 56/2014 “Riordino delle Province” nasce anche quale azione di attacco agli sprechi ed ai costi della politica. C’è chi si è affannato a spiegare ai cittadini ed ai lavoratori, che ci troviamo di fronte ad una buona legge e che ci sarà “finalmente” un riassetto più organico e razionale di tutti gli EELL ed il presupposto per un ottimale intervento di riorganizzazione della Pubblica Amministrazione.

Nel frattempo i lavoratori delle Province e Città Metropolitane si sono visti tagliare i già magri salari per fare cassa; i cittadini hanno iniziato a vedere i primi tagli dei servizi (sociale, viabilità, edilizia scolastica) e stiamo assistendo ad operazioni finanziarie a dir poco ardite per far tornare i conti.

La Provincia di Padova pensa di fare cassa con il patrimonio immobiliare e affitta spazi di proprietà di Palazzo S. Stefano, per traslocare i dipendenti negli uffici di P.za Bardella alla Terza torre, a fronte del pagamento di un canone annuo di 1.200.000 da versare nelle casse della sua controllata Padova Attiva. Questa operazione è in netto contrasto con la legge di stabilità che prevede che le P.A. riducano le spese delle locazioni passive alfine del contenimento della spesa.

I lavoratori della Provincia si stanno impegnando perché non si dia corso ad alcun trasloco di uffici e per bloccare lo spreco di denaro pubblico. E’ stata avviata una raccolta di firme tra i lavoratori per ribadire che ai fini di un risparmio economico, stante la fase del riordino che comporterà comunque una riduzione del personale, la soluzione adeguata è quella di razionalizzare gli spazi nel palazzo S. Stefano, di proprietà della Provincia. Contemporaneamente chiedono di sospendere ogni costoso trasferimento degli uffici.