ANGONESE: siamo difronte ad un cambio di rotta?

Vicenza -

 

 

Prendiamo spunto da quanto apparso sul giornale cittadino per qualche riflessione sulla nostra ULSS cominciando dai dozzinanti, il reparto di lusso a cinque stelle, per chi se lo può permettere, voluto da Alessandri, il precedente Direttore Generale, ma che non è mai decollato e presenta cifre impietose. Un investimento iniziale di denaro consistente, di cui non si è riusciti a sapere l'ammontare nonostante l'avessimo richiesto in forma scritta, un lancio alla grande, addirittura con la presenza del cuoco in reparto per la preparazione di piatti “su misura”, tolto poco dopo visto che gli introiti non coprivano neanche il suo costo.

Ebbene, la direzione prende atto della realtà e sostiene che il servizio va chiuso se i letti sono vuoti e non riesce a mantenersi; finalmente un minimo di buon senso diciamo noi.

Noi USB, abbiamo contestato fin da subito questa scelta in modo deciso, portando la direzione dal Prefetto a dar conto della scelta fatta – a quel tempo era scoppiato lo scandalo dei pazienti al Pronto soccorso parcheggiati in osservazione, nella rientranza di un corridoio, in barba a criteri minimi di sicurezza  e di privacy - più che una posizione ideologica, ci sembrava una scelta che metteva in contrapposizione due realtà che stridevano l'una con l'altra e che era necessario denunciare.

Si fa un gran parlare di appropriatezza delle prestazioni, di percentuale di occupazione dei posti letto, di tempi assistenziali standard, tutti parametri da rispettare per contenere i costi e permettere il finanziamento della sanità che abbiamo, ma nel caso dei dozzinanti saltano tutti. Le nostre critiche non sono certo contro i lavoratori che tra chiusure e aperture ad ogni piè sospinto e nell'incertezza della continuità si trovano a vivere una realtà lavorativa precaria, stressante e snervante, con mobilità in altri reparti e ferie forzate.

 

Il Seminario, altra nota dolente, anche questa scelta l'abbiamo contrastata a più riprese per il canone sproporzionato: 93.500 €/mese! più di dieci volte rispetto a quanto pagava prima la Provincia per la scuola “Amerigo da Schio” e, oltre al ricco canone, è prevista anche la vendita delle proprietà in via IV Noventre e S. Lucia, per finanziare e rendere funzionante il complesso, che dopo 30 anni torna nelle disponibilità della Curia e ritrovarsi quindi alla fine con le tasche vuote e sfrattati! Ma a chi conviene? Si segua il messaggio del papa “la Chiesa si spogli delle sue ricchezze”.

Angonese la pensa diversamente dal suo predecessore e cambia strategia; conviene comprare e addirittura demolire quel poco che c'è di funzionante, dice. I lavoratori della palestra, da parte loro, confermano i disagi e le preoccupazioni evidenziate all'apertura, che ricadono su di loro e sui pazienti, ma a suo tempo non si sono volute sentire ragioni, neanche quando, a qualche giorno dall'inaugurazione, è crollato un pezzo di soffitto nel corridoio, che per puro caso non ha avuto conseguenze più gravi.

Valutiamo con favore, e non può essere diversamente, anche la decisione di acquistare 50 nuovi letti e una quindicina di poltrone per i pazienti della Medicina 5° piano e Geriatria 1. Ma questo deve rappresentare l'inizio di una più ampia sostituzione di presidi e attrezzature vecchie ed obsolete. Il nostro impegno in merito è divenuto più pressante ultimamente e culminato con l'incursione qualche settimana fa in Direzione, con i lavoratori della Medicina, stanchi dello stillicidio di infortuni dovuti alla movimentazione dei pazienti con attrezzature scassate e non più idonee. Ci chiediamo, cosa costa all'amministrazione un lavoratore infortunato o peggio un operatore o un infermiere che a 30-40 anni presenta limitazioni ai carichi e non può più fare quel lavoro? i dati complessivi sono impressionanti: più del 20% dei dipendenti ULSS presenta limitazioni fisiche certificate che devono trovare collocazione in ambiti idonei.

La scelta fatta di investire oggi darà un ritorno ed un guadagno sicuro domani, oltre a garantire una maggiore sicurezza per il paziente, un confort più elevato e una ripresa più veloce; significa anche poter pretendere sconti sull'assicurazione obbligatoria che l'ULSS deve stipulare annualmente nei confronti dei lavoratori. In definitiva si tratta di avviare un circolo virtuoso e salutare per la nostra sanità.

 Se in questi mesi abbiamo visto questa “sterzata” attendiamo al varco il nuovo Direttore anche su altri argomenti a partire dalla garanzia del mantenimento in azienda degli attuali standard assistenziali, che significa dotazione di personale adeguata alle esigenze.

Garantire il semplice turn-over non è sufficiente, si deve tener conto e provvedere anche per la sostituzione di gravidanze, malattie lunghe, infortuni, aspettative e assenze a vario titolo che, pur essendo presenti a titolo contabile, non sono fisicamente sul campo.

Carenze e sofferenze nei servizi sono diverse, prova ne sono le migliaia di ore straordinarie che non si riescono a liquidare economicamente e l'impossibilità di attivare la normativa europea sull'orario di lavoro per carenza di personale.

Proseguendo poi con gli stipendi, fermi per legge dal 2009, una perdita di 6-8.000 €/anno pro capite, non certo per colpa di Angonese, ma anche in azienda ci sono stati tagli importanti di incentivi nei mesi scorsi, per trasferirli e finanziare l'operazione pubblicitaria voluta da Zaia che passa sotto il nome di “esami di notte”.

 Per chiudere un ultimo argomento, l'inverno è alle porte e la problematica “parcheggio” in azienda si fa sentire di più, soprattutto per i turnisti del pomeriggio che non trovano posto nel parcheggio interno. In attesa di soluzioni definitive che richiedono tempo, si potrebbero rendere utilizzabili i posti sottratti nell'area adiacente alle Celle per i cantieri edili (la nuova mensa è completata e i lavori ai nuovi Laboratori sono fermi) ed inoltre recuperare altri posti al Seminario.

Anche le biciclette hanno bisogno di un “parcheggio” adeguato, non è più possibile tacere sui continui furti, ci sono dipendenti che hanno avuto il furto di più biciclette più o meno costose.

Direttore se ci sei batti un colpo.